Tutti gli amanti dell’horror conosceranno bene un videogico storico del 1999, che da solo ha dato vita a otto seguiti e cinque spin-off, Silent Hill.
Vi starete domandando ma cosa ha a che vedere Silent Hill con Cernalia, Cernalia è un comune degli Stati Uniti d’America, nella Contea di Columbia, nello Stato della Pennsylvania e ha ispirato i realizzatori del videogioco Silent Hill.
Nel 1856 furono aperte, a Cernalia, le prime due miniere per l’estrazione del carbone e dell’antracite e la città divenne florida e popolata per più di un secolo, ma poi nel 1962 il dramma che rese la città una Ghost Town.
Negli anni ’60, circa 2.000 persone vivevano a Centralia, una tipica città del nord-est in gran parte sostenuta dall’industria mineraria che forniva lavoro e sicurezza economica a centinaia di famiglie. Questi bei tempi furono di breve durata; l’industria mineraria raggiunse il suo picco e iniziò il suo declino dopo la fine del secolo, e come molte piccole città Centralia vacillò dopo il crollo del mercato azionario del 1929.
Alcune foto di Centralia durante il suo splendore minerario e negli anni successivi
Il corso di Centralia venne modificato in modo permanente e irreversibile nel 1962, quando un incendio fuori terra si insinuò sotto la superficie della città. Le origini dell’incendio sono tuttora sconosciute,
Ma la spiegazione più comunemente riportata è che un piccolo gruppo di vigili del fuoco volontari abbia acceso quello che avrebbe dovuto essere un incendio controllato nella discarica della città. Non sono riusciti a estinguere completamente l’incendio e il fuoco si è diretto verso le aperture che conducevano alle miniere di carbone sotterranee.
Una volta che il fuoco ha raggiunto il carbone e mescolandosi con l’ossigeno è diventato impossibile spegnerlo. Per anni i residenti combatterono l’incendio, ma i loro successi temporanei lasciavano sempre il posto a un’altra ondata di fumo che eruttava dal sottosuolo, ulteriore prova che il fuoco infuriava ancora sotto i loro piedi.
L’incendio sotterraneo si era ormai allargato fino a coprire un’area vasta oltre un chilometro e mezzo quadrato.
Ci sono voluti quasi due decenni perché la città comprendesse veramente le implicazioni della vita sopra un incendio violento. Nel 1981 un’apertura nel cemento si aprì improvvisamente inghiottendo il dodicenne Todd Domboski, che fu tratto in salvo quasi per miracolo dal cugino quattordicenne che si trovava con lui e che gli evitò di finire in una voragine larga un metro e mezzo e profonda ben 46 metri.
Il vapore che fuoriusciva dal buco conteneva quantità tossiche di monossido di carbonio. La temperatura del suolo salì fino a 82 gradi Celsius in alcune località. Nel 1983 il governo decise di stanziare 42 milioni di dollari per ricollocare i residenti che non vivevano più al sicuro nella loro città natale.
La maggior parte delle persone accettò volentieri i fondi e se ne andò, ma un piccolo e determinato gruppo di cittadini si rifiutò di ascoltare le preoccupazioni per la loro sicurezza e decise che sarebbero rimasti a Centralia.
Nel corso di due decenni il governo ha combattuto contro la determinazione del popolo. Lentamente, sempre più persone furono sfrattate dalle loro case e furono diverse le cause legali fatte dai residenti per restare.
Nell’ottobre 2013, solo 7 persone sono rimaste a vivere in città nonostante i ripetuti avvisi della Protezione Civile e i vari tantativi da parte dello Stato della Pennsylvania di mandarli via: nel 1992 l’allora governatore Bob Casey emanò una delibera che di fatto espropriava le residenze della città mettendole nelle mani dello Stato e nel 2002 il servizio postale degli Stati Uniti revocò il codice di Centralia, il 17927, rendendolo inattivo.
Logicamente il governo ha vietato a chiunque di recarsi a vivere a Centralia. Attualmente sembra che la città sia disabitata.
Negli ultimi anni l’incendio sotterraneo (si calcola che sarà ancora attivo per i prossimi 250 anni) si è esteso al punto di arrivare sotto Byrnesville, la città vicina, e rendendo disabitata anche quella.
Oggi sono pochissime le case rimaste in piedi a Centralia, gli edifici abbandonati furono demoliti per motivi di sicurezza dalla Columbia County Redevelopment Authority oppure sono crollati per il calore sotterraneo, le intemperie e la generale mancanza di manutenzione.
L’attuale Cernalia
Con soli 7 abitanti e 3 cimiteri Centralia ha il sinistro primato di avere più cittadini morti che vivi.
Le strade che attraversano Centralia sono state nel tempo prese d’assalto dal cosiddetto “Dark Tourism” (un turismo che si prefigge di visitare le zone pericolose ed inquietanti del pianeta) e da graffittari che negli utimi dieci anni hanno creato la “Graffiti Highway”, circa un chilometro e mezzo di Route 61 completamente ricoperta da disegni colorati e scritte non propriamente di benvenuto.
Oltre ai segnali istituzionali di avvertimento all’entrata della città, il cartello più famoso si trova su un albero secolare e reca sempicemente la scritta “Fire”, con una freccia che indica la direzione del fuoco.
Centralia viene raffigurata nella storia a fumetti “Il carteggio Nuke-Face”, scritta da Alan Moore e pubblicata nel 1985 su Swamp Thing n. 35, in cui è la città di provenienza del personaggio di Nuke-Face.
La vicenda di Centralia ha ispirato il videogioco “Silent Hill” e il successivo film omonimo del 2006 tratto dal videogioco. Sempre a Centralia è ambientata la prima parte del film “Made in USA” del 1987 di Ken Friedman con Adrian Pasdar, Chris Penn e Lori Singer.
Sulla città esiste anche un film documentario completamente in inglese dal titolo “The lost town” del 2013 con la regia di Richard Goldge e Jeremy Goldscheider e un video di un gruppo di ragazzi che nel 2015 hanno esplorato la suddetta città e caricato un video sui social che mostra la loro esplorazione.
Centralia a tutti gli effetti si può considerare una Ghost Town con un fascino horror e desolante unico.